Quando i leader di alcune delle più grandi economie al mondo si riuniranno per il 46° vertice del G7 a settembre, il tema principale sarà la pandemia di COVID-19 che da mesi affligge il pianeta. Avranno l’opportunità di unire il mondo intorno a misure pratiche che i governi possono intraprendere ora per promuovere lo sviluppo di trattamenti e vaccini innovativi e far approvare rapidamente prodotti per le persone che ne hanno bisogno.
Ci sono al momento più di 400 potenziali trattamenti e vaccini per il coronavirus con oltre 1.020 test clinici in corso. Questi straordinari progressi, compiuti in pochi mesi grazie a migliaia di innovatori nei Paesi del G7, sono stati possibili in virtù di forti tutele della proprietà intellettuale (PI) e alla collaborazione tra il settore pubblico e privato.
Gli innovatori sono stati in grado di muoversi rapidamente per merito di prodotti, conoscenze e capacità di ricerca sviluppati nel corso di molti anni, che sono stati alimentati e protetti dai diritti di proprietà intellettuale. Ad esempio, le aziende biofarmaceutiche hanno investito miliardi di dollari in tecnologie che hanno notevolmente abbreviato il tempo necessario per decodificare malattie come la COVID-19 e, quindi, sviluppare potenziali vaccini.
La proprietà intellettuale ha fornito solide basi per tutti i settori della società per collaborare alla lotta contro la COVID-19. Il settore biofarmaceutico è stato un partner forte con organismi governativi, accademici e non governativi, collaborando con studi clinici, promuovendo lo sviluppo di trattamenti e vaccini e impegnandosi a garantire che i futuri trattamenti e vaccini per la COVID-19 siano accessibili e disponibili per i pazienti.
Allo stesso tempo, le aziende biofarmaceutiche hanno assunto impegni straordinari per collaborare con governi e assicuratori per garantire che quando verranno approvati nuovi trattamenti e vaccini saranno disponibili e accessibili per i pazienti.
Dati questi sforzi senza precedenti, è sorprendente che ci siano stati nuovi episodi volti a compromettere l’ecosistema della proprietà intellettuale che ha consentito di ottenere questi rapidi progressi. Queste politiche dannose includono la sottrazione dei diritti di proprietà intellettuale agli innovatori che producono soluzioni per la COVID-19 direttamente o mediante creazione di nuovi meccanismi per la concessione dei brevetti, già gestita ottimamente tra privati.
Il G7 può sostenere gli innovatori rafforzando le politiche che incentivano lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei vaccini e dei trattamenti contro la COVID-19 e rifiutando quelle proposte che danneggiano lo stesso sistema di proprietà intellettuale impegnato a fornire soluzioni assolutamente indispensabili.
Anche se alcune di queste iniziative hanno buone intenzioni, non avvicineranno mondo a nuovi trattamenti e vaccini per la COVID-19.
I leader del G7 dovrebbero invece promuovere un’efficace tutela e applicazione della proprietà intellettuale e collaborare con gli innovatori per affrontare potenziali difficoltà che potrebbero ostacolare l’accesso rapido ai trattamenti e ai vaccini per il coronavirus. Ad esempio, occorre adottare misure per affrontare le barriere della catena di fornitura, ridurre i ritardi di approvazione normativa ed eliminare tasse e dazi sui medicinali che aumentano i costi per i pazienti.
Gli innovatori hanno cercato di trovare soluzioni alla pandemia di COVID-19 e sono tutti uniti in questa battaglia fondamentale. Il G7 può sostenerli rafforzando le politiche che incentivano lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei vaccini e dei trattamenti contro la COVID-19 e rifiutando quelle proposte che danneggiano lo stesso sistema di proprietà intellettuale impegnato a fornire soluzioni assolutamente indispensabili.